Critica

DICONO DI ME



Critico letterario e Storico Prof. Franco Canova , Maggio 2023.

 "Nelle tele di Cristina Mariani, così come nelle sue poesie che talvolta le accompagnano, avvertiamo l’afflato spirituale e l’ispirazione originale frutto di una creatività genuina, fresca, felice. L’artista trentina sa bene cosa dipingere e come farlo, dotata di occhio esperto e vigile che sa cogliere aspetti sfuggenti (o nascosti) del paesaggio e del mondo intorno a lei.

   I titoli di alcune sue opere sono indicativi di uno sguardo attento rivolto a quanto ci circonda e che si spinge fino a comprendere l’universo: Madre Terra, Terra e oro, Traversata dei Mondi, Respiro cosmico, Immensità. Altri titoli ci offrono chiavi di lettura spirituale e riflessiva: Musica solitaria, Sinfonia dell’Anima, Danza Sacra, Silenzio, Ascolta il respiro. In altri quadri, dove il colore emerge con striature avvolgenti, hai l’impressione di avvertire il messaggio che giunge dalla composizione: Colori, Tramonto in Inverno, Sinfonia di vibrazioni, Brezze di ri-generazione, Assenza che è essenza.

   Il panorama artistico dell’autrice spazia da un figurativo abbozzato, stilizzato (Benares, Varanasi, Madre, Musica solitaria ) alle forme astratte e informali delle note Scuole dell’Avanguardia artistica del Novecento rivisitate con autonoma percezione del cromatismo. Il risultato è indubbiamente una originale spazialità che offre molteplici contenuti, il luogo delle rappresentazioni nelle quali possono sbocciare fra innumerevoli cromatismi rose rosse e altri fiori, cigni, città e castelli sullo sfondo, barche sulla riva, persino motociclette rampanti nel vuoto. Nelle spirali e nelle lingue fatte di colori, nelle onde del lago di Garda, che spingono lo sguardo dello spettatore oltre il quadro, verso il ‘di là’ che vorremmo vedere, osservare (Traversata dei Mondi, Sinfonia dell’Anima, Ritorno a casa…).  

   I colori - oli, acrilici, tempere, spray, acquarelli, in prevalenza - sono distribuiti con pennellate sicure, da mano esperta che ha cura dei particolari che, restando sfumati, sono teneramente disposti con un’aria di sospensione estatica. La perizia nella scelta delle varie tecniche corrisponde sempre ai risultati che vuole ottenere.    

   Cristina Mariani è artista vera, che sa restituirci emozioni sincere, talune profonde e intime (Madre, Il bacio, Rose rosse per me, Graffi); altre impressionistiche (Rosa che scioglie le spine, Principessa, Manifestazioni); altre ancora condivisibili (Il viaggio,  Musica solitaria, Ritorno a casa). Nel dipinto a forti tinte contrastanti e sintomatico di Luce e Ombre, cogliamo una spinta dinamica nelle forme coloriche che gravano ossimoriche (chiare e scure) sullo specchio d’acqua azzurro mosso dal vento: messaggio che arriva allo spettatore di una turbolenza non solo atmosferica ma interiore, dello stato d’animo e dell’anima.

   Nella Danza sacra, il turbinio delle pennellate schizzate insieme allo spray e all’olio su foglio plastificato connotano intorno alle due figure allacciate nella danza l’esplosione dei sentimenti di devozione, che si intrecciano con quelli umani, di una coppia che balla nel bel mezzo delle passioni (amorose). E’ qui davvero caleidoscopica la resa pittorica, come scrive Guarneri; che aggiunge: “Sospese tra informalità e sogno, come sbocciate da una piacevole brezza improvvisa, ecco le visionarie trasfigurazioni di Cristina Mariani.”

   Aggiungo che gli effetti di tridimensionalità che l’artista ricerca in molti suoi quadri riesce a renderci percepibile quanto rappresentato, leggibile il suo linguaggio personale, stilema di indubbia personalità che va aprendosi e affermandosi nel poliedrico e molteplice mondo dell’arte italiana contemporanea. Debiti o citazionismo di artisti del passato? Credo siano gli echi di Emilio Vedova, Alberto Burri, Alain Taylor (tachisme), il Jackson Pollock (dell’Arte in movimento), i più importanti riferimenti cui avvicinare la produzione artistica di Cristina Mariani, anche se ulteriori innovazioni creative di sicuro da lei dovremo aspettarcele e, credo, presto arriveranno. " 



 Critica d'arte Maria Palladino, Castell' Arquato 19 Febbraio 2023.

“Due Opere che voglio definire in certo qual modo di transizione. E’ interessante perchè C. M. è Una scienziata che precipuamente si interessa di tutto ciò che riguarda la comunicazione tra i mondi. Vediamo questi paesaggi medioevali in certo qual modo sfumati e stemperati  nel colore che con queste  venature ci danno l’idea di un passaggio, un passaggio emozionale, psichico e sensibile da una dimensione all’altra.”


Critico d'arte  Prof. Gianluigi Guarneri, Cremona 26 marzo 2023.

"Sospese tra informalità e sogno, come sbocciate da una piacevole brezza improvvisa, ecco  le visionarie trasfigurazioni di Cristina Mariani."


 Critico d'arte Alessandro Togni, Tione di Trento 5 Aprile 2025.

 “A me interessa molto questo tono di elaborazione visiva, quando più che in una descrizione formale ci siano invece dei particolari che riassumano le evocazioni, cioè la volontà di dare corpo attraverso una figurazione che è abbastanza riconoscibile comunque, perchè si tratta del fiume la Sarca e di tutto quello che è consequenziale in questo viaggio emozionale che l’autrice fa, ma che più che altro inducono questa evocazione del sentimento che si scatena quando si producono queste visioni. L'atmosfera che crea è tutto ciò che guida una percezione piuttosto che una visione”. Nelle opere di Cristina Mariani c'è un linguaggio che non è del tutto codificato, non è ancora compreso, non è stato vocabolarizzato, ma in qualche modo suggerisce invece qualche interpretazione di ciò che viene captato, ricordando che Einstein sottolineava che l'immaginazione arriva prima della conoscenza. Atmosfere, pensieri ed evocazioni: queste sono le tre entità che appartengono alla nostra autrice"(...) Nella  pittura di Cristina Mariani è come se questa gestualità, questi segni che si sormontano, che si accavallano, danno una percezione di tridimensionalità perchè sono vetri trasparenti uno davanti all’altro, e sono proprio come l’acqua della Sarca un’acqua che non è mai la stessa. Panta Rei. Così i  segni e i colori, i colori in particolare, riassumono questa intensità evocativa ispirata dalle forze della natura. "